Nintendo Entertainment System (NES) / Famicom

Nintendo
Famicom
1983
Console
  • Nome: NES
  • Produttore: Nintendo
  • Tipo: console videoludica
  • Paese sede del marchio: Giappone
  • Anno inizio commercializzazione: 1983
  • Anno fine produzione:1992
  • CPU: Custom 6502
  • Clock (velocità in Mhz): 1.70 MHz
  • Ram: 2 KB
  • Dimensioni schermo: 256x240. Si possono visualizzare contemporaneamente 64 sprite, con dimensioni di 8×8 o 8×16 pixel, perciò su una stessa riga possono essere presenti massimo 8 sprite
  • Prezzo: 14.800 ¥ (Giappone, 1983) corrispondenti a $65 - $159.99 (USA, 1985)


Il Famicom, o NES, è una console per videogiochi a 8-bit prodotta da Nintendo tra il 1983 e il 1992, anno in cui si decise di fermare la produzione, ma le console vennero rimosse definitivamente dal mercato mondiale solo nel 1995, mentre in Giappone la produzione si arrestò solo nel 2004, acquisendo il primato come console più longeva di tutti i tempi. Nel 2007, nonostante la produzione si fosse arrestata, Nintendo continuò a riparare i sistemi Famicom, finché dichiararono le scorte con i pezzi di ricambio, ormai fuori produzione, terminate.

 

Ebbe moltissimo successo soprattutto grazie a titoli, ormai conosciuti in tutto il mondo, come "Castlevania" o "Super Mario Bros". In realtà quest’ultimo è stato visto per la prima volta all’interno del gioco “Donkey.Kong”, ma con il nome di “jumpman” e solo successivamente si è deciso di creare un nuovo gioco e di inserirlo al suo interno. A dimostrazione del grande successo del Famicom, in soli due mesi vennero vendute 500.000 unità, dopodiché ci fu un calo di vendite a causa di un difetto di progettazione: il sistema andava in crash ogni volta che si eseguivano determinati giochi. Nel giro di poco tempo venne sistemato il problema, che era causato da un errore del chipset nella scheda madre e la vendita proseguì indisturbata, fino a diventare la console più venduta in Giappone alla fine del 1984.


Per quanto riguarda il mercato mondiale, Nintendo aveva preso contatti con Atari, affidandogli il commercio dalla console al di fuori del Giappone. L’accordo prevedeva che le console venissero vendute sotto il nome di Atari e che quest’ultima avrebbe pagato i diritti a Nintendo. Dopo tre giorni di trattative però, l’accordo andò in fumo, perché Atari aveva il forte sospetto che Nintendo avesse venduto i diritti contemporaneamente a più società. Per oltre un anno Nintendo cercò un’altra società a cui affidare il commercio mondiale del Famicom, ma dopo tentativi vani decise di commercializzare in proprio la console.


Il presidente di Nintendo prese una particolare decisione per quanto riguarda l’aspetto della console: voleva che questa richiamasse alla mente l’idea di un giocattolo dal momento che il gioco era destinato ai ragazzi. Perciò il progetto prevedeva che la console fosse costituita da un contenitore di plastica con bordi e spigoli arrotondati, colorata di bianco e rosso, con controller di gioco piccoli e collegati al corpo centrale da cavi elettrici. Venne perciò escluso tutto quello che poteva in qualche modo ricordare ad un personal computer.


Il NES utilizza un compressore video, detto PPU, che genera una tavolozza di 52 colori, tra cui 6 diverse tonalità di grigio. Inoltre, tre colori (rosso, verde e blu) possono essere scuriti singolarmente in una specifica area dello schermo. Si possono visualizzare fino a 25 diversi colori contemporaneamente sullo schermo: 1 colore per lo sfondo, 4 gruppi di 3 colori per la grafica e 4 gruppi di 3 colori per gli sprite, senza includere i valori per dimezzare la brillantezza dei colori.

Sullo schermo il PPU può visualizzare contemporaneamente 64 sprite, con dimensioni di 8×8 o 8×16 pixel. Su una stessa riga possono essere presenti massimo 8 sprite.

Per quanto riguarda l’audio, la CPU è in grado di gestire 5 canali audio grazie ad un generatore sonoro programmabile.

 

Il NES dispone di diversi accessori tra cui il fucile leggero, l’unità disco, la tastiera BASIC, il tappetino da ballo, il guanto di alimentazione, controller aggiuntivi ma soprattutto il R.O.B., abbreviazione per Robotic Operating Buddy, un robot androide sviluppato appositamente per la console, in modo che quest’ultima fosse il più originale possibile e che potesse, in qualche modo, alleviare la crisi dei videogiochi del 1983.


Un tratto sicuramente distintivo ed innovativo riguarda la concessione a terze parti delle licenze per lo sviluppo dei software, modello che oggigiorno viene utilizzato da tutti.


Durante la produzione del Famicom, sono state vendute circa 60 milioni di unità; alcune società come Sega (Master System) e Atari hanno cercato di raggiungere i numeri di Nintendo, ma senza riuscirci.


Nel 2009, ormai terminata la produzione, è stata riconosciuta come la migliore console videoludica di tutti i tempi.


Fonti:

www.old-computers.com

www.compvter.org/

www.wikipedia.org

www.computermuseum.it/