Sinclair ZX80

Sinclair
ZX80
1980
Home computer

Nome: Sinclair ZX80 

Produttore: Sinclair Research 

Tipo: Home computer

Clock: 3,25 MHz

RAM: RAM di serie 4 kB. RAM massima 64 kB

Peso: 375 g

Prezzo: £ 79,95 in versione kit oppure £ 99,95 in versione assemblata.

Dimensioni: schermo 32x32 caratteri. 

CPU: NEC µPD780C a 3,25 MHz (clone dello Zilog Z80A).

Paese sede del marchio: Sede principale si trova a Londra, Regno Unito. La società è stata fondata nel 1961 a Cambridge, Regno Unito. 

Anno di inizio commercializzazione: Presentata nel 1979 ed è iniziata la vendita nel febbraio dell’anno successivo (1980). 

Anno di fine produzione: Agosto 1981. Ebbe un grandissimo successo infatti in poco meno di un anno vennero venduti oltre 100.000 esemplari. Ebbe successo non solo in patria ma anche all'estero, vennero esportati oltre il 60% degli esemplari prodotti. 


Descrizione:

Il Sinclair ZX80 era un computer piccolo, potente ed economico. Fu uno dei computer più originali mai immessi sul mercato, era talmente innovativo nel suo genere che costituì un momento fondamentale nella storia dell'informatica. E' una macchina che getta un ponte tra il mondo dei computer in Kit da autocostruirsi all'universo dei computer completi e professionali.  Infatti per il suo tempo costituì una grande novità dato che fu una delle prime macchine destinate all’uso domestico. Come home computer è utilizzato prevalentemente per i primi videogiochi da computer e per la programmazione amatoriale. Ottenendo un notevole successo nel primo anno dall'uscita con oltre 700.000 unità vendute, permetterà la nascita del successore ZX81.


Il Sinclair ZX80 è stato progettato da Jim Westwood, ingegnere capo della Sinclair Research, e messo in commercio da Clive Sinclair, un inventore inglese che fondò anni prima una società dedicata allo sviluppo di applicazioni elettroniche. Fu un computer concepito nell'ottica del risparmio, intatti c’era la possibilità da parte dell’acquirente di acquistare il kit di montaggio e di provvedere da sé a montare e saldare i relativi componenti. L'operazione era alla portata di molti, ed in poche ore si aveva un computer funzionante.


Racchiuso da un guscio di plastica bianca decorato da una finta presa d'aria, il Sinclair ZX80 aveva una tastiera a membrana e utilizzava un chip Zilog Z-80. Non era dotato di sonoro e l’uscita video era in bianco e nero. 

Il Sinclair ZX80 utilizza il linguaggio di programmazione Basic. I comandi Basic sono selezionabili direttamente dalla tastiera tramite la presenza dei tasti funzione speciali.


La scheda madre conteneva: 1 KByte di RAM utilizzabile dall'utente; una ROM da 4 KB contenente il sistema operativo della macchina, il linguaggio di programmazione Sinclair BASIC ed un editor; un modulatore video ed un’interfaccia per un registratore a cassette, l'unica memoria di massa supportata di serie dallo ZX80.

Caratteristica distintiva era la tastiera a membrana integrata nel corpo macchina, una soluzione ripresa poi anche nel modello successivo


Per risparmiare sui costi di produzione, lo ZX80 non aveva controprocessori che lo aiutassero nella gestione della macchina: quindi la CPU si occupava non solo dell'esecuzione del programma ma anche della scansione della tastiera per intercettare i tasti premuti, della gestione del registratore a cassette e della generazione dei segnali necessari per la visualizzazione delle immagini sullo schermo. Questo causava il caratteristico sganciamento del video.


La versione inglese del computer era quella "standard": per gli altri mercati Sinclair Research apportava solo le modifiche strettamente necessarie. A causa di tale scelta commerciale, la tastiera presentava alcuni tasti con diciture in inglese "britannico": "NEW LINE" al posto del comune "ENTER", "BACKSPACE" sostituito da "RUBOUT", il simbolo "£" per la valuta monetaria.


Il generatore video dello ZX80 utilizzava una circuiteria minimale. Il risultato di questa scelta fu che lo ZX80 poteva generare un'immagine video solo nei momenti in cui non aveva altri compiti da svolgere. Per risolvere questo problema il suo successore, introdotto nell’anno successivo, lo ZX81, introdusse un meccanismo per cui l'utente poteva scegliere tra 2 modalità di funzionamento: la "SLOW" (lenta), in cui il processore dedicava parte della sua potenza di calcolo alla generazione del segnale video con conseguente rallentamento dell'esecuzione dei programmi, e la "FAST" (veloce), in cui la CPU non generava nessuna immagine riservando tutta la sua potenza all'esecuzione dei programmi , questa seconda modalità veniva utilizzata per eseguire lunghe sessioni di calcoli. Un altro problema era che la poca quantità di RAM doveva contenere anche l'immagine dello schermo, con il risultato che la dimensione dello schermo diminuiva all'aumentare della lunghezza del programma BASIC.


Curiosità:

Il Sinclair ZX80 non venne apprezzato da tutti. Nel 1985 un articolo di Personal Computer World lo accusò di aver scoraggiato milioni di utenti a voler mai più avere a che fare con i PC, a causa della sua “tastiera inutilizzabile e il suo stravagante BASIC”. Ma non venne solo criticato, anzi! Godeva di un grande supporto letterario. Nei primi anni '80, infatti, imperversavano sul mercato decine di libri dedicati allo Zilog Z80 ed alla programmazione dei computer Sinclair. 

Non molti esemplari sono sopravvissuti intatti all'uso intensivo a causa di un certo surriscaldamento che causava lo scioglimento del case.


Fonti: Wikipedia, Computer Museum, Okpedia