SNK NeoGeo Pocket Color

console
SNK
Giappone
portatile

·       16-bit Toshiba TLCS 900-H high performance core CPU

·       32 bit/16 bit register bank configuration @ 6.144 MHz

·       Virtual screen 256×256 - 16 palettes/plane, 64 sprites/frame

·       Z80 8 bit cpu sound

·       12-bit DAC & 6 psg tone simultaneous output

·       I/O serial SIO 1 channel 19200 bit/s

 

Il Neo Geo Pocket Color è una console portatile sviluppata da SNK e presentata in Giappone nel 1998. SNK nasce il 22 Luglio del 1978, sin dalla sua nascita si è dedicata al mercato arcade, cioè produzione per sale giochi e per un breve periodo agli inizi degli anni ’80 si è occupata di produrre periferiche per i primi pc (lettori floppy e tastiere).

L’Azienda ha raggiunto la massima notorietà grazie alla serie Neo Geo, una scheda da sala giochi che ha lanciato nel 1990, all’avanguardia ma contemporaneamente alquanto economica e soprattutto che introduceva una novità rispetto alla concorrenza, fino ad allora ogni scheda da sala funzionava così: un cabinato, una scheda, un gioco. Il Neo Geo prevedeva invece la possibilità di avere nello stesso cabinato fino a sei giochi.

La console è dotata di un display a colori a 16 bit ed è retro compatibile con il precedente Neo Geo Pocket. Il nome della console deriva dal Neo Geo, famosa piattaforma per Coin-Op di SNK per sfruttarne la scia del successo commerciale. La scelta di uno schermo non retroilluminato è stata fatta per aumentare la longevità delle batterie, della durata di 40 ore di gioco. Sono state prodotte molte versioni della console dai più svariati colori. Neo Geo, grazie a queste sue caratteristiche è diventata la scheda da sala più diffusa e longeva del mondo, infatti è rimasta sul mercato fino al 2004 cioè per 14 anni. Dopo circa 8 anni dalla sua dismissione, venne rimpiazzata dal Neo Geo X. 

La console, lanciata non molto tempo dopo il Game Boy Color, a cui è andata a fare (poca) concorrenza, con il fatto che si trattasse di una console con CPU a 16 bit e non 8, ha portato nella gente l’aspettativa di vedere le prestazioni grafiche – se non proprio del Neo Geo – simili almeno a quelle di Mega Drive e Super Nintendo. Come processore effettivamente era in quella direzione, ma la Ram veramente irrisoria è stata il muro insormontabile che ha impedito alla Console di avere le prestazioni sperate. Lo stesso discorso, anche se in maniera leggermente minore, si può fare per il suo più diretto concorrente, il WonderSwan, che al contrario c’era come Ram ma era indietro sul fronte della CPU.

La console in definitiva aveva una risoluzione di 160×152 con un massimo di 146 colori su schermo, decisamente inferiore al WonderSwan con una risoluzione di 224×144 (anche se aiuta la forma diversa del display) e la possibilità di visualizzare fino a 241 colori. I controlli della Console sono visibilmente ispirati al controller del Neo Geo, dove la croce direzionale è sostituita da una levetta (non analogica) a otto direzioni che non è per nulla scivolosa e simula al meglio il joystick da sala (le croci direzionali invece hanno quattro direzioni e le diagonali sono il risultato dell’unione di due direzioni). I pulsanti non sono quattro ma sono due, la differenza tra pugno/calcio veloce e forte viene determinata dalla durata della pressione del pulsante, non è l’ideale ma è una soluzione già utilizzata nelle conversioni di moltissimi picchiaduro per Game Boy.